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M. Lutero, "Il nostro più grande tesoro". Scritti sul sacramento dell'altare, a cura di Antonio Sabetta, prefazione di F. Ferrario, postfazione di G. Lorizio, Studium, Roma 2023, 328pp
Copertina Il sacramento dell'altare è stato costantemente al centro della riflessione di Lutero tanto da diventare il tema a cui ha dedicato più scritti. In un primo momento Lutero è impegnato in una profonda polemica con gli abusi a cui la chiesa cattolica aveva sottoposto il sacramento. Con l'emergere dell'ala più radicale della Riforma (in particolare Zwingli e Ecolampadio) - che sosteneva un'interpretazione simbolica delle parole dell'istituzione e negava che il corpo e il sangue di Cristo fossero fisicamente presenti nel sacramento - Lutero metterà sempre più a tema il realismo della presenza del corpo e sangue di Cristo in forma fisica nel sacramento, la negazione della quale compromette non solo il senso della Cena ma dell'intero evangelo. I testi qui raccolti, tutti inediti in italiano, aiutano a capire la progressiva messa a fuoco del carattere corporeo della presenza di Cristo soprattutto a motivo dello scontro insanabile con coloro che Lutero chiama fanatici, che darà vita ad una frattura nel mondo della Riforma durata molto a lungo. Il volume raccoglie i seguenti testi: Sul ricevere il sacramento sotto entrambe le specie (1522), Sull'adorazione del sacramento (1523); Sermone sul sacramento del corpo e del sangue di Cristo contro lo spirito fanatico (1526), Le parole di Cristo "questo è il mio corpo ... ecc. " restano ancora salde contro i fanatici (1527); Breve confessione sul Santo Sacramento (1544).
recensito su Avvenire del 14-03-2023, p. 23; da S. Caleffi su L'Osservatore Romano del 17 aprile 2023, p. 9; da P. Ricca su riforma.it il 4 aprile 2023: da M. Colavita su L'Amico del Clero, 95/2023, p. 331; da E. Scognamiglio su centrostudifrancescani.it.; da D. Segna su Il Regno-attualità 20/2023, p. 653; da I. Macut in Služba Božja 63 (2023),2, pp. 201-206; da P. Bua in Urbaniana University Journal, 3/2024, 329-333; da D. Cogoni in Sacramentaria & Scienze Religiose 33(2024),1, 213-218

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"Il realismo sacramentale di Lutero. Significato e importanza", in D. Kampen - L.J. Zak (a cura di), Lutero e la Santa Cena. Storia, ontologia e attualità, Claudiana, Torino 2022, 47-74
Copertina Il contributo ripercorre la difesa di Lutero della presenza corporale del corpo e sangue di Cristo nel pane e nel vino consacrati evidenziando la decisività di questo aspetto in ordine all'intera Fede e Parola di Dio e precisando l'orizzonte cristologico che rimane l'orizzonte ultimo di comprensione del realismo eucaristico di Lutero e che lo differenzia da Zwingli e dagli altri riformatori

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"Realismo eucaristico e libertà del cristiano. Il Trattato Sull'adorazione del Sacramento del Santo Corpo di Cristo (1523) di M. Lutero", in Archivio Teologico Torinese 2/2022, pp. 393-414
L'articolo si focalizza sull'analisi del trattato del 1523 Sull'adorazione del sacramento del santo corpo di Cristo che Lutero indirizza ai Fratelli Boemi soprattutto per difendere il carattere fisico della presenza del corpo di Cristo nel sacramento. Nel testo, per la prima volta, Lutero contesta l'interpretazione simbolica di C. Hoen, questione che diventerà poi centrale nella polemica con gli entusiasti, e ci offre altri elementi centrali della sua posizione: il rifiuto dell'interpretazione in senso metaforico delle parole dell'istituzione e il criterio ermeneutico di attenersi al significato letterale della Scrittura, a meno che altri articoli di fede non costringano a fare diversamente. Quanto all'adorazione, Lutero ribadisce che tutto ciò che non è comandato da Dio rimane libero

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L'inquietudine e la grazia. L'insistenza del mistero, il miracolo della fede, Tau, Todi 2022, 176pp
Copertina I testi qui raccolti rappresentano le meditazioni tenute dall'autore durante ritiri di adulti che cercano di vivere la vita secondo la forma della fede. In un tempo in cui è forte la tentazione della trascuratezza e della distrazione, diventa fondamentale lo stare dentro la realtà con la domanda di senso che ci definisce, poiché solo un io impegnato rispetto al suo cuore riesce a percepire esistenzialmente l'irruzione del mistero nella nostra vita. Non perché vogliamo ridurre Dio alla risposta alle nostre domande (diventerebbe prima o poi un idolo) ma perché il fascino che proviene dall'incontro con Cristo fa sì che questo avvenimento sia confessato non come una cosa tra le altre o un aspetto essenziale della vita ma più radicalmente come l'essenziale. Perciò abbiamo costantemente bisogno di un luogo e di gesti che educhino la domanda per riconoscere Cristo nella carne del suo corpo che è la Chiesa e seguire l'attrattiva della sua presenza. Questo seguire non è altro che la fede e la sequela ci indica il cammino come metodo, nella consapevolezza che solo vivendo la vita appartenendo a Cristo, nostra speranza, si realizza la vittoria sul nichilismo che oggi sembra il senso ultimo dell'uomo e il suo destino.

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Recensione del volume U. Sartorio, Conversione. Un concetto controverso, una sfida per la missione cristiana, Queriniana, Brescia 2021, in Rassegna di Teologia 63 (2022), 487-489.

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