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Prime Impressioni

Quando mi sono svegliato la prima mattina, dopo aver assimilato il fuso orario più facilmente di quanto mi aspettassi, ho iniziato a guardarmi intorno e a rendermi conto della diversità di questo paese. Intanto basta guardare fuori dalla finestra e osservare le case, così diverse dall'Italia: niente palazzoni ma anche case tutte terribilmente uguali. Sarà che sono in una zona non residenziale, popolata da black people che socialmente non sono il massimo, ma le abitazioni sembrano così diverse. Anche all'interno: tante lampade, nessuna traccia del bidet nel bagno, mobili poco rifiniti, cose che sembrano un po' vecchie e poco curate, quando invece da noi ogni cosa nella casa ha una sua storia e una sua importanza; qui quello che conta è l'aria condizionata! Poi quando scendi in cucina trovi i tipici elettrodomestici già visti in Irlanda che noi non usiamo mai: la strana macchina per fare il caffè, caffè che sembra dirty water, il gallone al posto del litro, la colazione grassa e proteica che uno da noi mai si sognerebbe di fare. E poi l'impressione più immediata che coinvolge e riguarda tutte le cose: la grandezza. Ogni cosa qui è big, enormemente grande, dalla lavatrici alle lavastoviglie, dai frigoriferi alle auto; queste ultime sono sorte di autobus ambulanti e inquinanti, lunghi serpenti che si accendono da soli (cn un tocco sul telecomando) e consumano (e inquinano) enormemente oltre però ad essere anche estremamente comode e confortevoli. E poi se guardi le strade dentro la città ti accorgi che non ci sono mai meno di tre corsie per strada a senso unico, una roba che noi non vederemo mai nelle nostre affollate e affastellate città. E poi le chiese: gigantic, mastodontiche, climatizzate, una roba così diversa da noi. Per ora ne ho visitate solo un paio e la sensazione è stata sempre la stessa. Infine la netta distinzione sociale: dove c'è la periferia un po' degradata ci sono i black o gli ispanici; quando poi all'interno di una stessa città ti sposti verso i suburbs o i quartieri residenziali, fatti di case eleganti spesso con piscina, allora capisci che sei tra i bianchi soprattutto italo-americani di terza generazione che oramai non rivestono più il rango di ultimi, sostituiti in questo dagli ispanici. Non resta che attendere la visita nelle città importanti, ma questo è di là da venire.

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