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Lavori in corso...

"Lavori in corso", "work in progress"...

Queste parole, che mi frullano in testa insistentemente da qualche giorno, fotografano non solo il particolare momento attuale che vivo ma soprattutto, a ben vedere, ricordano e descrivono una condizione costante, quella della vita.

Sì perché la vita è permanentemente "lavori in corso"; infatti è come se stessimo sempre a costruire oppure a restaurare, a riaggiustare o a progettare, a esplorare o a collaudare; sta di fatto che non si è mai fermi, che non si può stare fermi e quieti; se non ci sono lavori in corso non c'è vita e chi non mette più il cartello "lavori in corso" non vive più. Forse una cosa andrebbe cambiata, il fondo del cartello. Noi siamo abituati a vederlo giallo, il che indica una condizione di temporaneità; invece il cartello dei lavori in corso, come metafora della vita, dovrebbe avere lo sfondo bianco, quello che indica qualcosa che vale sempre, non per un periodo circoscritto - che magari ci auguriamo il più breve possibile per limitare al massimo i disagi.

Non ci si ferma mai e quando qualcosa è raggiunto, prima ancora di potertela gustare sei già di nuovo in cammino, sei già intento a pensare e a tramare qualcosa di nuovo perché l'uomo è fatto così, un inarrestabile dinamismo che vive l'inappagabilità del desiderio malgrado l'appagamento del risultato.

Non ci sono lavori in corso perché la vita è inadeguata, ci sono sempre lavori in corso perché viviamo, perché la sazietà è sempre temporanea e anche quando sei certo di aver raggiunto quello per cui hai lavorato e lottato sei già col cuore altrove. Tante volte, pensando alle cose che ho fatto nella mia vita, quando ho concretizzato qualcosa di importante e significativo, nel momento in cui vi sono riuscito era come qualcosa che fosse già stato, passato, come se la realtà fosse sempre un istante indietro o in ritardo rispetto alla misura del desiderio, non perché il reale non lo esaudisse ma perché non può esaurirne la struttura di domanda. E oggi mi sento di dire "lavori in corso" aiutato in questo dal nuovo anno accademico che ti costringe malgrado tutto a tenere scoperto ancora di più il nerbo del desiderio

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